mercoledì 25 maggio 2011
BRANDAY ***UPCOMING EVENTS***
martedì 17 maggio 2011
NOTE e NUVOLE
sabato 9 aprile 2011
martedì 3 marzo 2009
Concerto a Brescia
Dopo lunghe giornate grigie e piovose arriva il tanto sperato sole. La luce arriva più debole alla fine dell'Autunno, preannunciando l'arrivo dell'Inverno. E' in questo giorno così bene iniziato che si è svolta una delle esperienze più belle ed emozionanti della mia vita.
Questa volta la città di destinazione è Brescia. Personalmente non avevo mai messo piede in questa città, dai tratti tipici delle città del nord.
Il viaggio per me inizia alle 13.30 quando mi avvio verso la stazione dei treni di Vicenza. Cogliendo l'occasione della bella giornata decido di recarmi a Verona per poi raggiungere, insieme al mio amico Paolo che mi avrebbe accompagnato, la sua città: Mantova. Il treno parte con qualche minuto di ritardo. Il paesaggio che mi si presenta fuori dal finestrino è davvero molto rilassante: colline con qualche abitazione, grandi distese di vigneti e qualche fiume che lento e inesorabile scorre verso il mare. Il sole illumina l'abitacolo dove mi trovavo riscaldando non solo il corpo ma anche il cuore. Le affascinanti forme della Natura mi fanno sempre un grande effetto e sono spesso fonte di ispirazione.
Molto prima di quanto pensassi raggiungo la città famosa per la storia di Giulietta e Romeo: la veneta Verona. Passano pochi minuti e sono già in viaggio con il mio amico Paolo verso Mantova. Il tragitto è breve e in poco tempo raggiungiamo una delle città più particolari d'Italia. La sensazione che prova un visitatore che si trova a Mantova per la prima volta è quella di trovarsi improvvisamente in pieno Rinascimento. Palazzi imponenti, torri e piazze delineano un panorama degno di dipinto antico. Passeggiando per le strade e attraversando le piazze ho quasi la sensazione di sentire la Musica di "Futuro Antico III", l'album che Angelo ha dedicato alla musica della corte dei Gonzaga, la famiglia che per molti decenni governò questa città.
Purtroppo il nostro soggiorno è breve anche se ci permette di visitare la bellissima basilica di Sant'Andrea, famosa per molti dipinti di Andrea Mantegna e, secondo la leggenda, per custodire il preziosissimo sangue di Cristo portato dal centurione romano Longino...
Quando il tempo a nostra disposizione scade decidiamo di avviarci verso la vera tappa della giornata.
Il viaggio verso Brescia risulta essere piuttosto breve e troviamo velocemente il luogo dove si sarebbe tenuto il concerto. Il sole è ormai sparito da tempo e la notte ci regala un'aria davvero fredda. Una volta giunti al Palabrescia, il palazzetto dove si farebbe tenuto il concerto, ci affrettiamo ad entrare a riscaldarci. Mentre cerchiamo l'entrata di quell'edificio così particolare sentiamo nell'aria aleggiare le magiche note de "Il Cantico delle Creature". Conoscendo ormai come si svolgono i concerti capisco che le prove sono iniziate. Trovato l'ingresso vediamo alcuni membri dello staff che completano i preparativi per la serata.
Visto l'anticipo ci sono poche persone in sala d'attesa. Approfittiamo di questo momento per prenderci una cioccolata calda. E' un vero toccasana in queste giornate così fredde.
Trascorre un po' di tempo e timidamente inizia a formarsi un piccolo gruppo di persone. Finalmente arrivano anche Laura, Viola e il marito Maurizio, accompagnati da Giuseppe che era andato loro incontro. Dopo i saluti decidiamo di raggiungere uno degli scopi della nostra serata: la consegna del regalo di Natale per il Nostro Angelo. Per far questo cerchiamo il camerino degli artisti che scopriamo essere dietro al palco. Subito ci accoglie calorosamente il manager di Angelo e, in seguito, anche il batterista Davide e altri componenti del gruppo.
Per me è davvero una forte emozione poter stare vicino alle persone che hanno reso possibile tutto questo.
Davide si rivela subito la bella persona simpatica che ho sempre immaginato. Ci regala qualche battuta e ci spiega un po' la sua visione dell'interpretazione dal vivo.
Purtroppo Angelo non è pronto ad accoglierci in quel momento così decidiamo di tornare all'ingresso per poter acquistare i biglietti del concerto. Riusciamo a prendere i posti vicini e in una posizione molto buona. Giuseppe decide di prendere un posto più in alto per poter fare qualche ripresa. Nel frattempo la gente inizia ad affollare la sala d'ingresso.
Con mia grande sorpresa poco dopo ci raggiunge Gianluca che ci porta in un posto che mai avrei immaginato: il camerino di Angelo. Questi ci accoglie con grande calore e ci invita a sederci insieme a lui. Nessuno però approfitta di questo invito forse per un po' di imbarazzo. Il grande momento era arrivato. Consegniamo il libretto che con tanto amore e passione noi della Locanda abbiamo realizzato. Durante la sua carriera Angelo ha interpretato varie versioni de "Alla fiera dell'est" e noi, così per scherzo, abbiamo deciso di tradurla nei vari dialetti presenti nella Locanda. Angelo resta veramente sbalordito e al tempo stesso onorato per una simile impresa. Poiché si trattava di un regalo di Natale gli spieghiamo che, oltre alle versioni dialettali della Fiera, erano presenti anche i nostri personali auguri di Natale.
Sarei rimasto in sua compagnia per molto altro tempo ancora ma decidiamo di lasciarlo per dargli il tempo di rilassarsi prima del concerto. Tempo fa ho letto che per lui durante i primi minuti sul palco il pubblico non esiste. Esiste solo la Musica e piano piano entra in sintonia con il calore della gente. Credo che sia un modo per entrare in quella che io chiamo la "Dimensione Musicale", una dimensione estranea allo spazio e al tempo che appartiene solamente alla Musica.
Tornati nella sala d'ingresso attendiamo l'apertura delle porte per poter prendere posto. Durante questa attesa conosco un po' meglio il Giuseppe che era la prima volta che incontravo di persona. La folla nel frattempo raggiunge una dimensione notevole dimostrando che, nonostante siano 8 anni che viene riproposto lo spettacolo, questo sia ancora molto apprezzato e riesca ancora a riscaldare i cuori di molte persone. Io credo che Angelo Branduardi in questi 8 anni si sia fatto conoscere a moltissime persone, soprattutto i giovani che partecipano calorosi alle sue performance dal vivo.
Le porte vengono aperte e in un attimo la gente occupa gran parte della sala. I nostri posti risultano essere subito di mio gradimento essendo molto vicini al palco e in una posizione abbastanza centrale. L'emozione a questo punto inizia a salire.
Le luci si spengono e il sipario rosso si apre. Il silenzio dilaga in un attimo e il mio cuore inizia a battere molto più velocemente del solito. Entrano Davide e gli altri compagni di squadra seguiti poi da Angelo che entra rigorosamente dalla parte sinistra del palco. Un colpo di Gong fa vibrare la terra e l'aria e Angelo esordisce con la sua frase di apertura: "Io sono il Trovatore e sempre vado per molti paesi e città. Ora che sono arrivato fin qui: lasciate che prima di partirne IO CANTI". Nonostante abbia assistito varie volte a questo spettacolo l'emozione che provo è sempre la stessa e sempre molto intensa. Seguono le parole che San Francesco, primo poeta della nascente lingua italiana, scrisse 700 anni fa e, una volta lodato frate vento, con grande forza inizia "Il Cantico delle Creature". Questo brano ha per me un forte legame emotivo. Mi ha sempre accompagnato ed è il brano che mi ha fatto entrare nel mondo di Angelo Branduardi, un mondo che esploro ormai da quasi 6 anni.
La novità di questo concerto è la presenza di 3 attori dello spettacolo della Lauda, vestiti del saio che caratterizza il loro personaggio: San Francesco, San Bernardo e Santa Chiara. Ogni brano viene come di consueto introdotto dalla lettura delle Fonti Francescane e da qualche dialogo dei personaggi che, al momento di parlare, venivano illuminati. I brani che si susseguono sono quelli tipici di questo tipo di spettacolo: "Il Sultano di Babilonia e la Prostituta", "Il Lupo di Gubbio", "Audite Poverelle", "La Predica della Perfetta Letizia", "Nelle paludi di Venezia ...", "La Morte di Francesco" e infine il bis de "Il Cantico delle Creature" con il battito di mani del pubblico.
A questo punto si conclude la prima parte del concerto e il sipario si chiude. Questa è una novità per me perché, nei concerti a cui avevo assistito prima, la seconda parte seguiva immediatamente la prima senza intervalli. Molta gente lascia la sala ma appare da dietro le tende Angelo che ci spiega che lo spettacolo non era ancora finito.
L'attesa non è molto lunga e le tende rosse si riaprono, facendoci apparire Angelo con il violino. Segue un racconto che noi appassionati conosciamo molto bene: lo strumento del diavolo e il sesso degli strumenti. Credo che questo sia il punto del concerto in cui viene maggiormente coinvolto il pubblico. Viene lasciata cantare al pubblico "Alla fiera dell'est" (anche questa volta non ci viene risparmiata) e "Cogli la prima mela", introdotte dall'esecuzione dell'assolo di violino. Seguono altri cavalli di battaglia di Angelo, tutti molto coinvolgenti e dal grande potere emotivo: "Ballo in fa diesis minore", "Vanità di Vanità" e infine "La pulce d'acqua". Noto che il periodo di riposo dal live di Angelo ha dato i suoi frutti perché, nonostante la stanchezza, si percepisce la grande energia che sprigiona il suo violino.
Ancora con il cuore pulsante inizia la terza parte del concerto, quella del "meno c'è più c'è". La chitarra accompagna molti brani.
Inizia con due brani d'amore, due dei pochi che ha fatto dirà Angelo: "Tango" e "La Donna della Sera" questa accompagnata dalla batteria di Davide. E' stato per me molto emozionante sentire per la prima volta dal vivo "Tango". Viene confermata la mia convinzione che dal vivo Angelo trasmette molto di più che in un semplice supporto digitale. Seguono "Confessioni di un Malandrino", "La Luna" e un brano che non sentivo dal vivo dal mio primo concerto, "Cercando l'Oro", intervallato da una spiritosa parlantina con l'accento americano alla Stanlio e Ollio. A questo punto Angelo lascia il palco ma il calore del pubblico lo riporta al suo posto. Ci regala uno dei brani più emozionanti in assoluto: "Il Dono del Cervo".
Finisce tutto con un lungo e caloroso applauso che Angelo accoglie con la grande emozione che si vedeva scolpita nel suo volto stanco.
Quella che seguirà dopo sarà un'altra emozione che custodirò per sempre.
Noi decidiamo di rimanere in sala ancora un po', il tempo di recuperare Giuseppe e di ricomporci un po'. Usciamo dopo un po' incitati dal personale di sala e io e Paolo decidiamo di mangiare qualcosa. Qui conosciamo Annamaria, una malandrina che si era aggiunta da poco tempo al gruppo e tutti insieme ci scattiamo qualche foto ricordo. Soddisfatti ci rechiamo all'esterno sul retro del palazzetto, dove troviamo parcheggiate le auto dei musicisti. Ci raggiungono dopo un po' Davide e i suoi compagni e anche i 3 attori della Lauda. Ci complimentiamo con loro della bella serata e, una volta rimasti soli, ci raggiunge Gianluca che ci invita ad entrare a salutare Angelo.
Non troverò mai le parole giuste per descrivere l'emozione che ho provato in quei momenti. Ci accoglie nuovamente con grande calore nonostante la stanchezza e lo ricambiamo con molti complimenti per la bella serata. Dopo un po' rompo il ghiaccio chiedendogli di farmi firmare il cd de "L'Infinitamente Piccolo". Seguono vari autografi e una bella foto di gruppo che conclude questa bellissima serata.
Ogni volta è una grande emozione per me. Angelo è uno dei pochi artisti che riesce a darmi tanto e non riuscirò mai a ricambiarlo. Nel mio piccolo cerco di far conoscere alla gente la sua figura che è per me fondamentale nel panorama musicale, sia attuale che di tutti i tempi.
Grazie Angelo per la bella serata e arrivederci a presto.
Andrew
20 Dicembre 2008
sabato 31 gennaio 2009
Concerto a Venezia - Futuro Antico V
La mia giornata è iniziata con il lavoro quotidiano nella mia seconda città, Padova. D'accordo con il mio capo ufficio decido di uscire 15 minuti prima del solito per affrontare il viaggio con più tranquillità e fuori dal traffico delle 18. Ad aspettarmi fuori dalla ditta presso cui lavoro trovo il mio amico Paolo, già complice degli ultimi miei due concerti del Maestro. Saliti in auto di li a breve ci troviamo all'imbocco dell'autostrada che ci avrebbe portati a Mestre, prima tappa di questo viaggio particolare.
La mia previdenza riguardo all'orario di partenza si dimostra subito vincente perché la strada si rivela scorrevole. Troviamo subito il parcheggio in quanto qualche giorno prima avevamo studiato con cura ogni nostra mossa. Caricato lo zaino con il necessario per il viaggio ci rechiamo alla fermata dell'autobus che ci avrebbe portati alla seconda tappa del viaggio: piazzale Roma a Venezia. Come tutti sanno la caratteristica principale della città lagunare è quella di sorgere tutta al più sopra delle palafitte e degli isolotti uniti da ponti e altre costruzioni dell'uomo. Osservando dal satellite la città si scopre che l'unico punto di accesso via terra a questa città è il ponte della Libertà. L'autobus infatti intraprende questo percorso, così affascinante dal punto di vista panoramico. Per me era come scivolare sull'acqua perché sia a destra che a sinistra c'era il mare. In ogni momento si poteva vedere in lontananza lo scorcio della città, che per secoli ha dominato i mari con la sua potenza e i suoi commerci. Scendiamo dall'autobus e con una certa tranquillità ci incamminiamo verso il teatro Malibran, dove si sarebbe svolto lo spettacolo tanto desiderato.
La città è davvero splendida. Camminare lungo quelle calli è come fare un tuffo nel passato più remoto. Un certo senso di serenità si infonde in me mano a mano che mi avvicino alla tappa finale. Anche il freddo mi sembra meno pungente di quello che è in realtà e la stanchezza del giorno viene in parte alleviata. Il tragitto si rivela un vero e proprio pellegrinaggio verso un luogo di pace e tranquillità rispetto alla vita frenetica di tutti i giorni.
Non passa molto tempo che raggiungiamo il teatro Malibran. Nonostante il nostro anticipo davanti alla biglietteria ancora chiusa troviamo una piccola folla di persone in attesa di prenotare o di ritirare i propri biglietti precedentemente acquistati. E' in questo momento che attira la mia attenzione una signora che mi saluta per nome. La stanchezza ha un po' allentato i miei sensi ma riesco a riconoscerla quasi subito. Si trattava di un'amica, Nicoletta, conosciuta tramite Facebook. Questo mi fa capire che il mio sforzo di convincerla a partecipare all'evento non è stato affatto vano.
Una volta sbrigata la faccenda dei biglietti non ci resta che attendere l'apertura delle porte del teatro. L'entrata principale consiste in una porta di vetro attraverso la quale si potevano vedere gli organizzatori dell'evento intenti agli ultimi preparativi. All'interno di questa vetrata noto ad un certo punto una presenza nota a noi appassionati del Maestro: il batterista Davide Ragazzoni. Deduco che in questa serata avrebbe assistito allo spettacolo in veste di spettatore.
Finalmente scatta l'ora prevista per l'apertura delle porte e subito ci accingiamo ad entrare insieme alla folla che si era formata nell'attesa di quel momento.
L'emozione sale e le parole iniziano a mancarmi di fronte alla bellezza del luogo. I muri, la tappezzeria, i lampadari e tutto il resto mi fanno viaggiare con la mente in un lontano passato quasi dimenticato. Con la mente vedo i signori dell'epoca con parrucche della prima metà del 1600 accingersi a prendere posto in attesa di uno spettacolo di musica di fine rinascimento. Lo scenario reale non è molto diverso in questo caso, a parte le parrucche!
Salita qualche rampa di scale ci troviamo nella balconata. Essa consiste in una serie di poltrone disposte a gradinate, in modo tale da agevolare la visuale del palco. I nostri posti erano i numeri 2 e 3 della fila H. Scopro con mia grande sorpresa che, nonostante non fossimo nelle prime file, la visuale era davvero splendida. L'unico mio dubbio era sull'acustica ma sarei stato soddisfatto una volta iniziato il concerto.
Nell'attesa dell'inizio dello spettacolo approfitto per darmi uno sguardo intorno. E' davvero uno spettacolo unico trovarsi in un luogo simile. Le decorazioni, i lampadari, il palco mi riportano ancora una volta al passato con i signori dell'epoca in attesa dell'inizio dello spettacolo.
Non manca molto tempo che il teatro inizia a riempirsi di moltissima gente di ogni età.
Alle 20.30 circa si presenta sul palco una rappresentante dell'evento che ci accoglie. Lo spettacolo, ricorda, era organizzato in collaborazione con il famoso Casinò di Venezia. Ci annuncia che lo spettacolo avrebbe avuto come parte introduttiva l'esecuzione di alcuni brani di un gruppo di musicisti locali, con un repertorio popolare ma di un periodo più recente rispetto a quello che avrebbe trattato poi il Maestro.
Dopo una mezz'oretta passata ascoltando il repertorio così particolare di questo gruppo locale arriva finalmente il momento tanto atteso.
Il sipario, precedentemente chiuso dopo l'uscita del gruppo, si riapre facendo apparire dal nulla l'intera Ensemble Scintille di Musica. L'effetto è stato davvero straordinario e la gente reagisce di conseguenza lasciandosi ad andare ad un caloroso applauso. Ed è in quel momento che fanno la loro comparsa Angelo Branduardi, vestito elegantemente con il frak, e Francesca Torelli, entrando rigorosamente dalla parte sinistra del palco, come sempre preferisce fare il Maestro.
E da qui in poi è stata un'emozione sempre crescente e le parole non riescono a descrivere come vorrei quello che ho provato. Cercherò in ogni caso di fare del mio meglio per poter rendervi partecipi.
Il primo brano presentato è stato "Il ballo de' Paggi". Parte il timpano e poco dopo segue l'intera orchestra con un brano in pieno stile rinascimentale. L'effetto è davvero straordinario. La bravura dei musicisti si nota subito e già da subito l'adrenalina raggiunge livelli alti. Il brano, spiegherà Angelo subito dopo, è stato lo stesso che inaugurò, a metà del 1600, lo stesso teatro Malibran, che all'epoca si chiamava teatro Grimani. Il successo fu tanto grande che il brano venne usato in varie occasioni per inaugurare anche altri teatri.
Quello che segue è il brano introduttivo del precedente album "Viva sempre", ed è qui che capisco subito una cosa: per quanto un cd sia di qualità mai riuscirebbe ad esprimere al meglio un'esecuzione dal vivo come questa. Sembrava quasi di sentire un altro brano. I musicisti ci mettono del loro lasciandosi andare a piccole improvvisazioni, note come diminuite, e Angelo si dimostra da subito molto carico, confermando quello che disse tempo addietro Davide riguardo alla sua energia ritrovata da poco.
Seguono moltissimi altri brani e mi è difficile in questo momento ricordarli tutti quanti. Quello che posso dire è che sono stati eseguiti quasi tutti i brani del nuovo disco e ci sono state esecuzioni anche di qualche brano del disco precedente come "Gli amanti morescano", esecuzione davvero straordinaria ed emozionante per me. Ogni brano è sempre preceduto da una spiegazione arricchita da qualche battuta tipica dell'umorismo del Maestro. Questo fatto si è notato i modo particolare quando ha presentato brani con al centro il tema della donna amata. Spesso si tratta di storie con finale un po' tragico come la morte del protagonista o la sorte bizzarra di uno che si fa frate. L'emozione cresceva sempre più durante il concerto e Angelo si è lasciato andare in più di un'occasione saltellando e dirigendo l'orchestra. Ad un certo punto dirà che la Musica antica è come l'argenteria impolverata, una volta lucidata torna come nuova. Non è Musica monotona, anzi, è molto energica e invita addirittura a danzare a chi se la fosse sentita perché quella musica si può anche danzare. Dirà anche che lo spazio che questa musica prende è molto più ampio di quella attuale e quindi richiede un ascolto diverso da quello dello zapping su radio quotidiano che riduce alla fine la musica come il rumore del traffico.
La particolarità più grande di questo concerto è sicuramente la presenza di un'orchestra di strumenti d'epoca autentici. Spiccano strumenti particolari come la ghironda, uno dei pochi e autentici strumenti di origine europea. Dirà che essa veniva spesso utilizzata durante i pellegrinaggi e la sua caratteristica forma a scatola fungeva anche da dispensa per i panini. Altro strumento molto particolare è il cornetto protagonista del bellissimo "Laudate Dominum" di Monteverdi. Altra cosa interessante che Angelo dirà al pubblico è che molti strumenti presenti lì e, di conseguenza, molti di quelli attuali che ne derivano, sono di origine orientale, una delle poche belle cose che hanno portato le crociate.
Il momento più emozionante per me e di certo anche per Angelo stesso è stato quando ha presentato le due versioni di "Damigela tutta bella". Questa è nata come una poesia e due grandi Musicisti dell'epoca, Claudio Monteverdi e Vincenzo Calestani, decisero di musicarla. La prima versione che viene presentata è quella di Monteverdi. Risulta essere molto vivace e assume la forma particolare della strofa seguita dal ritornello musicale.
Credo però che se Calestani fosse stato presente in quel momento si sarebbe messo anch'egli a battere le mani come il pubblico ha fatto durante la sua versione. Un'esplosione di musica. Si leggeva sul volto di Angelo la felicità pura di chi ha finalmente potuto dare sfogo alla sua più grande passione. Si è messo a saltare e a seguire la musica agitando le braccia e incitando il pubblico a battere le mani. Mano a mano che il brano proseguiva l'adrenalina in sala si alzava veramente a livelli altissimi e tutti battevano le mani. Il brano finisce con un tripudio di applausi. E' stato così apprezzato che, poco dopo, ci concede il bis. Ed è a questo punto che si nota la bravura dell'orchestra. L'improvvisazione con le diminuite si rivela in tutta la sua bellezza. Angelo si scatena ancora più di prima e la gente reagisce con altrettanta energia battendo le mani durante tutta l'esecuzione.
L'orchestra lascia la sala e tutti pensano che il concerto sia finito. Io, conoscendo Angelo, resto fermo sul mio posto perché so che non era finita lì. Infatti restano Angelo e Francesca Torelli. Vengono eseguiti 3 brani solo con il liuto e la voce di Angelo: "Come again" e "Si dolce è il tormento" da "Futuro Antico III" e "Cara Nina" dal quarto capitolo della serie. La dolcezza della della voce di Angelo e del suono del liuto infondono serenità e tranquillità alla gente in sala, una preparazione al finale che si sarebbe presentato subito dopo.
Torna l'orchestra. I 10 componenti prendono posto e il gran finale è un'esplosione di gioia e adrenalina. "Viva sempre" viene suonato per la seconda finendo in un mare di applausi e con Angelo che ringraziava tutti urlando e regalandoci profondi inchini.
Dopo più di due ore di concerto lasciamo il teatro stanchi ma felici e consapevoli di aver assistito a qualcosa di unico e meraviglioso.
E' stato per me come un viaggio nel passato. Ho compreso che è questa la vera e autentica Musica che potrebbe costruire il nostro futuro. Angelo lo ha capito da molto tempo e io ho cominciato a capirlo da qualche tempo. Un passo indietro per farne 100 in avanti. La strada è ancora lunga ma di certo qualche passo questa sera lo abbiamo fatto.
Grazie Angelo per la magia che ci hai regalato e grazie alla bravura ed energia che ha diffuso l'Ensemble Scintille di Musica. Conserverò gelosamente nel cuore questa giornata come una delle più affascinanti ed emozionanti testimonianze che la Musica può lasciare nell'anima delle persone che la sanno capire.
Grazie ancora.
Andrew
31 Gennaio 2009.
lunedì 5 gennaio 2009
Futuro Antico V
FUTURO ANTICO V
Teatro Malibran, Venezia
Giovedì 29 Gennaio 2009
ore 20.30
Musica della Serenissima
ANGELO BRANDUARDI
Ensemble Scintille di Musica, diretto da Francesca Torelli
Organizzazione a cura di: Casinó Di Venezia e La Ribalda
INFORMAZIONI
Teatro Malibran
(+39) 041-786511
Casinó di Venezia
(+39) 041-5297111
La Ribalda
c/o Studio Costa & Associati
(+39) 051-238425
PREVENDITA BIGLIETTI
a partire dal 7 gennaio 2009
presso circuito Hellovenezia
call center (+39) 041-2424
www.hellovenezia.com/
e nei punti vendita di Venezia e terraferma.
Ingresso platea, 1^ balconata, palchi centrali euro 25,00
Ingresso palchi laterali, 2^ balconata, galleria euro 15,00.
Per maggiori informazioni:
http://www.casinovenezia.i
Sta per arrivare il nuovo capitolo di questa storia ambientata nel passato. "Un passo indietro per farne cento in avanti" dice Angelo quando presenta questi album.
Non ci resta che attendere questo giorno per scoprire che cosa ci riserva il Maestro. :)
venerdì 26 dicembre 2008
Buone Feste
Come sempre la Germania si rivela come un paese molto rispettabile per quanto riguarda la cultura musicale, specialmente per il suo gusto per la musica del Nostro Maestro.
Auguro ancora a tutti noi un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.
Buona Visione a tutti!

