giovedì 11 settembre 2008

Concerto a Parma

Questa volta la mia passione per la musica del Maestro mi ha portato a Parma.
Il viaggio inizia presto poiché il concerto si sarebbe tenuto prima del solito, alle ore 19.
Parto da casa alle ore 14 circa per arrivare in tempo a prendere il treno alla stazione di Vicenza. Il treno mi porta, dopo qualche piccolo prevedibile disagio, alla stazione di Mantova. Qui incontro un mio caro amico e insieme partiamo per la destinazione finale: la città di Parma.
Dopo un'oretta circa di viaggio, passata ad osservare il bel panorama di campagna che si presenta durante il percorso, arriviamo a destinazione. Una volta trovato il luogo dove si sarebbe tenuto il concerto, l'auditorium Niccolò Paganini, troviamo ad aspettarci, presso l'entrata secondaria riservata agli artisti, una delegazione della "Locanda del Malandrino".
Subito veniamo accolti calorosamente, dimostrando la cordialità tipica di questo gruppo così unito, non solo dalla passione della musica del Maestro, ma da quella della bella musica in generale.
Passa qualche minuto ed esce dalla porta presso cui eravamo appostati niente meno che il Maestro in persona. Subito ci nota e ci saluta sorridendo. La devozione che ha per noi è quasi pari a quella che abbiamo noi per lui. Come lui stesso disse in occasione di un'intervista che gli fu sottoposta proprio dalla "Locanda del Malandrino", la sua ammirazione è dovuta soprattutto per il legame di amicizia che si è instaurato fra persone molto lontane geograficamente, legame instaurato per la passione comune della sua musica. Non ci considera dei fan, poiché il fan spesso porta ad atti estremi, ma ci considera spesso degli amici.
Dopo qualche minuto il Maestro rientra e questo ci ricorda che il tempo è ormai maturo per entrare anche noi. Ci rechiamo all'entrata principale dove troviamo una grande folla che attende di entrare.
Qualche minuto dopo si aprono le porte e tutti ci dirigiamo verso le prime file, dove ci erano stati riservati dei posti dal manager di Angelo. L'amicizia che molti della Locanda hanno stretto negli anni con il Maestro porta anche questi piccoli ma pur sempre importanti privilegi.
In attesa dell'inizio del concerto guardo incuriosito il luogo. Il palco, distante pochi metri, ha sullo sfondo un'imponente vetrata che fa trasparire un meraviglioso scorcio del parco esterno. La luce del sole riesce ancora a penetrare all'interno della stanza, dimostrando che la bella stagione e le lunghe giornate di sole non hanno ancora lasciato spazio al grigiore dell'autunno.
La stanza è gremita di gente che occupata tutti i posti disponibili. La passione per la bella musica attira ancora molte persone dimostrando che la sensibilità arde ancora nel cuore di molti.
Non passa molto tempo e subito notiamo entrare in fila i componenti del gruppo, tutti vestiti di nero. Subito dopo entra il Maestro che cambia percorso, entrando dalla parte sinistra del palco. Giustificherà il fatto, non appena prenderà parola, dicendo che entra sempre da quella parte perché l'altra porta sfortuna. Tutti sorridono a questa sua affermazione.
Le luci si affievoliscono e il silenzio si diffonde immediatamente. Angelo recita la frase di rito che apre tutti i suoi concerti: "Io sono il Trovatore e sempre vado per molti paesi e città. Ora che sono arrivato fin qui: lasciate che prima di partire IO CANTI". Il suono del GONG segue ed rimbomba sulle pareti della stanza, mettendo alla prova la grande acustica del posto.
Seguono le parole del "Cantico delle Creature" seguite poi dalla musica del Cantico musicato da Angelo stesso.
Una volta finita l'esecuzione, accolta con un grande applauso, Angelo presenta il suo concerto.
Il secondo brano che segue è "Il Sultano di Babilonia e la Prostituta" . Altri brani tratti da '"L'Infinitamente Piccolo" vengono eseguiti in modo ammirevole rivelando anche piccoli dettagli inediti che li rendono sempre molto speciali. I brani presentati, tutti intervallati da commenti tratti dalle "Fonti Francescane" e anche da aneddoti e battute del Maestro, sono "Il Lupo di Gubbio", "Audite Poverelle", "Il Trattato dei Miracoli", "Nelle Paludi di Venezia...", "La predica della Perfetta Letizia" e "La morte di Francesco". La mia attenzione ogni tanto si sofferma anche sullo sfondo trasparente dietro al palco, dove una grande vetrata proietta gli spettatori sul parco. Gli alberi mossi dal vento creano geometrie che rendono il concerto ancora più suggestivo, unico e memorabile. La prima parte del concerto termina con una versione del "Cantico delle Creature" che coinvolge tutto il pubblico.
Dopo un lungo e meritato applauso Angelo racconta una delle sue storie più conosciute a noi appassionati della sua musica: la leggenda del violino strumento del diavolo. Dopo un discorso che va dall'origine della musica alla sessualità degli strumenti, inizia a suonare il suo violino. L'oscurità che pian piano avanza crea un gioco di luci e ombre davvero particolare, tanto che sulle pareti della stanza viene proiettata l'ombra del Maestro.
Arrivato il punto inconfondibile dell'inizio della sua canzone più famosa si avvicina al microfono facendo una delle sue battute più apprezzate: "Nulla vi sarà risparmiato!". Tutti ridono e dopo un po' qualcuno inizia a seguire il Maestro che intona le parole de "Alla fiera dell'est". Io e molti del gruppo ci facciamo sentire facendo echeggiare le nostre voci sopra il quasi totale silenzio del resto del pubblico. Dopo qualche strofa si aggiunge qualche altro spettatore. Ancora con violino viene poi eseguita "Cogli la prima mela".
Seguono subito "Ballo in fa diesis minore" e "Vanità di Vanità" accompagnate dal resto del gruppo che prima aveva lasciato il palco per l'assolo di violino. "La pulce d'acqua" viene poi accompagnata in modo molto caloroso del pubblico esaltando anche Angelo stesso.
Un lungo applauso accoglie infine il gruppo al completo che ci regala qualche inchino. Lasciano poi il palco per un discorso fatto dall'organizzatrice dell'evento e dal sindaco di Parma.
Una volta finito il discorso Angelo abbraccia la chitarra e ci regala due brani meravigliosi che commuovono il pubblico ormai meravigliato della sua magia: "La donna della sera" e "Confessioni di un Malandrino". Angelo ci lascia con un saltello seguito da un lungo applauso che da l'idea di non voler smettere. Infatti dopo un po' riappare il Maestro che ci delizia con uno dei suoi brani più dolci e melodiosi: "La luna".
Segue un altro applauso e, acclamato da tutti, Angelo è costretto a rientrare per accogliere i saluti meritati. "Questa è la gloria", avrebbe detto un grande compositore italiano, nato proprio in quel paese, famoso per la grande cultura musicale.
Ancora emozionati tutti noi del gruppo ci avviciniamo per farci immortalare in una foto ricordo.
Qualche minuto dopo, lasciato parte del gruppo, ci rechiamo all'uscita secondaria nella speranza di veder uscire Angelo.
Non trascorre molto tempo (trascorso a scambiarci qualche emozione e racconto malandrino) ed iniziano ad uscire i componenti della band. Mi faccio scattare una foto insieme all'ormai mitico batterista Davide Ragazzoni e tutti ci complimentiamo per la bellissima serata che ci hanno regalato.
Una volta che il terzetto ci lascia attendiamo l'arrivo del Maestro che ci si fa desiderare.
La chioma d'argento appare poco dopo. Tutti ci avviciniamo e lui molto cortesemente, nonostante la stanchezza, ci firma qualche autografo. Io mi faccio firmare uno dei CD più conosciuti che ho acquistato da poco: "La pulce d'acqua". Mi faccio scattare una foto nella speranza che diventi per me un altro prezioso ricordo da custodire per sempre. Visto che mi viene scattata con una macchinetta analogica questo attira l'attenzione del Maestro che, come la moglie, apprezza la bellezza unica delle foto digitali, come per i film e la musica, come mi verrà detto subito dopo.
Ci lascia con un caloroso e amichevole saluto e tutti noi lo ricambiamo con un profondo sorriso.
Ormai il cielo è diventato scuro e le stelle lo dipingono con un motivo che a me emoziona sempre.
Ci salutiamo tutti e ci lasciamo con un sorriso.
Posso dire di aver trovato, in questo giorno, la bellezza della vera e sincera amicizia.
7 Settembre 2008.


Il Trattato dei Miracoli


La pulce d'acqua


Confessioni di un Malandrino